NAMASTE'

Namastè...
ovvero "Benvenuti" nella mia
piccola isola spensierata, dove lascio una lieve traccia della vita quotidiana e
così, settimana dopo settimana, dò vita ad un micro-diario che condivido con chi
ha voglia di leggermi, giusto per il piacere di fare della routine un sorriso
assieme a voi e osservare le cose da tanti altri punti di
vista...


domenica 18 maggio 2014

Cos'è la gestosi o pre-eclampsia

Finalmente riesco a trovare 10 minuti per parlarvi di quanto ci è accaduto durante il parto della Supernana.

Si chiama GESTOSI o PRE-ECLAMPSIA.

Si tratta di una patologia che può colpire solo le donne in gravidanza e peraltro in una percentuale abbastanza bassa (il 5%), ma che può tramutarsi in ECLAMPSIA e diventare anche mortale (attualmente il 20% dei decessi delle gestanti è causato proprio da questa malattia), sia per la donna che per il bimbo in grembo.

L'origine della gestosi è ancora sconosciuta, si sa solo che può verificarsi tra la 20esima settimana di gestazione e la fine della prima settimana successiva al parto.

Si tratta di un repentino innalzamento della pressione arteriosa che porta con sè una scia di pericoli (infarto, ictus e distacco della placenta tra gli altri), ma che si verifica come un vero e proprio "fulmine a ciel sereno" che non dà alcun tipo di segnali particolari, in quanto i sintomi sono spesso associati ai normali step della gravidanza sul corpo della donna; io stessa per esempio ho fatto il grande errore di pensare che le mie caviglie gonfie fossero parte del "pacchetto 9° mese".

Ci sono però tre campanelli d'allarme che possono aiutarvi a drizzare le antenne e a correre dal medico per chiedere approfondimenti:
  • ipertensione (aumento della pressione arteriosa, il livello soglia è 80/140)
  • edema (gonfiore alle gambe e caviglie, capillari che si rompono facilmente)
  • proteinuria (ossia presenza di proteine nelle urine).
Non ci sono soggetti particolarmente a rischio, fatto salvo chi per familiarità soffre già di alta pressione, chi ha problemi di obesità e le over 35, che devono prestare maggior attenzione.

Se non riconosciuta per tempo, la gestosi si trasforma in ECLAMPSIA.
Quest'altra complicanza causa contrazioni e spesso convulsioni che possono condurre al coma e causare lesioni permanenti agli organi interni (reni, fegato, cervello...), oltre che portare inevitabilmente al distacco della placenta e alla conseguente morte del bimbo.

E' per questo motivo che, sino ad oggi, il solo modo per "curare" la pre-eclampsia è far nascere il bimbo il prima possibile, a prescindere dalla settimana di gestazione e questo ovviamente lo espone a tutti i rischi di una nascita prematura. Sfortunatamente nella maggior parte dei casi si salva o solo la mamma o solo il nascituro, difficile che entrambi riescano a farcela.

Noi siamo state infinitamente fortunate e non finirò mai di ricordarmelo e di ringraziare il Cielo per questo.


Ecco la nostra storia.

Dopo una gravidanza normalissima e fatta di visite regolari e valori pressori stabili (70/120) e buoni, mi hanno eseguito il primo monitoraggio a due giorni dalla fatidica ipotetica data di termine gestazione.
Quando mi hanno misurato la pressione i medici si sono insospettiti: 80/140 (segnale uno) e hanno preferito rifare il controllo a distanza di poche ore, ma nulla era cambiato, così hanno deciso di trattenermi in ospedale. Visto che non capivo il motivo di tanta preoccupazione, ho cercato di farmi spiegare cosa stesse accadendo, ma tutti erano molto generici e mi dicevano solo di non preoccuparmi, che ero al sicuro.
Io ho seguito il loro consiglio (e a priori posso solo dire "per fortuna", perchè altrimenti mi sarei agitata e la pressione sarebbe conseguentemente aumentata!!) e ho aspettato e aspettato e aspettato.
Nel frattempo ho fatto esami delle urine e del sangue e nulla mutava, anzi.
Sono comparsi malditesta, giramenti e senso di nausea, gli esiti dei prelievi davano proteine nelle urine (segnale due) ed è scattato il successivo livello di guardia.
Dopo 24 ore dal primo monitoraggio, durante un controllo espongo all'infermiera i miei dubbi, ho un malditesta fortissimo e inizio a vacillare, tutto gira e fatico a parlare: valore pressione massima 195!!
vengono chiamati  i medici che mi somministrano immediatamente una pastiglia ipopressoria che, ahimè, aumenta l'emicrania, ma almeno abbassa la pressione del sangue nelle vene e di conseguenza nella placenta.

Perchè il meccanismo che scatta è tale e quale ad un pneumatico impazzito: immaginate la pressione all'interno della ruota, se aumenta troppo, scoppia, letteralmente esplode. E lo stesso vale per l'addome, che in quel caso è come se fosse una camera d'aria e se la pressione del sangue spinge e comprime la placenta, il rischio è il distacco e l'emorragia interna, che soffocherebbe il bimbo.

La mia pressione torna a livelli più umani, ma il malditesta continua e le infermiere continuano a chiedermi se vedo lucine strane (altro segnale tipico dell'eclampsia).
Rimango sotto stretta sorveglianza per tutta la notte, due ostetriche si danno il cambio e non mi mollano un secondo che sia uno.
Al mattino accuso ancora fortissimi dolori alla testa, ma i medici preferiscono aspettare, non si sa bene cosa, visto che la gravidanza è arrivata al termine e il bimbo potrebbe nascere tranquillamente.
Verso le 12 la macchina del monitoraggio, che da ore mi regala un piacevole sottofondo sonoro che ormai fa parte di me, improvvisamente emana un solo segnale, quello della mia pressione e mi accorgo che è sparito il battito cardiaco del bimbo.
Scatto sul letto, stringo la mano di MonAmour che mi sta accanto e urlo con tutta la voce che ho, anche la macchina emette un sibilo che ho ancora nelle orecchie, infermieri e medici sono attorno a me in pochi secondi e provano a riprendere quel suono. Nulla.
In quei velocissimi e concitati attimi tutto mi sembra eterno. Ho paura.
Sento il mio cuore che potrebbe scoppiare, l'unica cosa che ormai si può fare è un cesareo d'urgenza per cercare di far uscire il mio cucciolo da quella gabbia impazzita.
Di quei momenti ricordo solo il senso di ghiaccio del lettino operatorio, il freddo su tutto il corpo e le preghiere che dentro me erano la sola fiamma che ardeva.

Dieci minuti e poi quel pianto. Quel suono immensamente pieno di vita.
Asia era con noi e stava bene.
Ho pregato ancora, per ringraziare.

Non ho potuto stringerla tra le braccia, l'hanno portata via immediatamente per fare tutti gli accertamenti del caso.
L'ho rivista nel pomeriggio, ma purtroppo non ricordo nulla di quei momenti, perchè dopo poche ore dal parto accusavo ancora tanto freddo e nonostante le coperte che mi venivano date, non riuscivano a scaldarmi, poi ho iniziato a tremare sempre più forte e sono arrivate le convulsioni (segnale tre) che mi hanno fatto perdere conoscenza.

Di quei momenti ricordo solo la voce dei medici attorno al mio letto.

MonAmour mi ha raccontato che avevano già chiuso il reparto alle visite e preparato la corsia per portarmi in rianimazione. I miei genitori erano tra le persone che stavano per entrare in reaparto, ma fatte uscire d'urgenza. Mia madre tuttoggi mi dice che anche se nessuno le ha detto niente, aveva capito che si trattava di me.
Fortunatamente dopo 15 minuti le convulsioni si sono placate.
Sono rimasta sotto osservazione per tutta la notte, MonAmour non mi ha lasciato un secondo e i medici hanno fatto la spola ogni ora per misurarmi la pressione e fare prelievi.
Nei dieci giorni seguenti mi hanno somministrato flebo di ferro e pastiglie per ridurre la pressione, si temeva che potessero esserci danni renali o epatici.
Vedevo Asia per pochissimi minuti al giorno perchè non ero nemmeno in grado di stare in piedi o di parlare e per questo avevo un profondo senso di colpa e frustrazione: non riuscivo a godermi quel frugoletto che aveva tanto bisogno di me in quei suoi primi momenti di vita.



Dopo quasi due settimane mi hanno mandato a casa con il nostro tesoro tra le braccia.

Quando ho potuto realizzare veramente che stavo abbracciando Rebecca, al mio ingresso in casa, mi sono sentita miracolata e ho pianto. Tanto, dentro me.



A tre mesi di distanza ho ancora problemi di pressione, sto facendo la cura ipotensiva e spero che sia provvisoria, ma mi hanno già avvisato che l'eclampsia potrebbe avermi lasciato questo ricordo a vita e che quindi dovrò stare attenta e tenere monitorati i valori.
Non importa.
Sono viva, la nostra famiglia ha la fortuna di poter cullare Asia e niente ha più valore di questo miracolo: siamo di nuovo tutti insieme.


Quiiiiiindiiiii, care future mamme, se vi sentite stanche e le vostre gambe sembrano di cemento o dei wurstel sottovuoto, se i capillari vi si rompono al solo sguardo, se vedete delle lucine strane o delle stelline, se vi gira la testa o vi duole.....chiamate il vostro ginecologo e parlategliene immediatamente per un controllo!

Io e la Supernana siamo state miracolate e sono felice di poter raccontare quanto ci è accaduto, spero tanto, tantissimo che questo post potrà essere d'aiuto anche a solo una di voi.

6 commenti:

  1. Ciao mi hai commosso.....un abbraccio forte forte a tutti con gli auguri di tanta serenità.

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  2. Ciao Giorgia,
    ho letto tutto d'un fiato il tuo racconto e alla fine anch'io ho pregato per ringraziare...siete salve e state bene!!!! Spero che la tua salute possa tornare presto ad essere buonissima.
    Un abbraccio
    Sara

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    Risposte
    1. Sara, grazie per l'accorata partecipazione e un abbraccio anche a te

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  3. Una grandissima paura. Sono felice che tutto si sia risolto per il meglio e ti auguro di stare bene. La vita a volte ci mette alla prova ma ci fa anche dei regali meravigliosi! Tantissimi auguri

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Grazie per i vostri pensieri

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