NAMASTE'

Namastè...
ovvero "Benvenuti" nella mia
piccola isola spensierata, dove lascio una lieve traccia della vita quotidiana e
così, settimana dopo settimana, dò vita ad un micro-diario che condivido con chi
ha voglia di leggermi, giusto per il piacere di fare della routine un sorriso
assieme a voi e osservare le cose da tanti altri punti di
vista...


sabato 28 marzo 2015

Esperienza asilo...un po' di delusione...

Ora non vorrei sembrare quella che si lamenta sempre,ma nel mio immaginario la nostra fase educativa dedicata all'asilo doveva (poteva?) essere un nuovo approccio per Grilletta al mondo, un punto di vista diverso che le apriva gli occhi su un quotidiano fatto di gesti,emozioni,suoni,colori...insomma..io mi aspettavo che il suo (e di conseguenza anche il nostro) fosse un viaggio magnifico che le desse l'imprinting per un futuro che sarà poi lei a gestire,con la nostra mano sempre sulla sua spalla a sostenerla e ad accompagnarla...
Invece..invece..
Mi ritrovo un po' spaesata
Mi sento come se avessi sognato un mondo nella mia testa e la realtà si manifesta ben diversa
Non avendo mai scritto alcun post sul tema, può sembrare una doccia fredda questo mio di oggi, ma vorrei condividere con voi certe mie perplessità che mi tengono ancorata col binocolo sul pezzo
Sin dal primo giorno ho cercato di trasmettere alla nostra piccolina tanto entusiasmo e allegria per questo nuovo passaggio, sperando così anche di aiutarla nell'inserimento, per il quale sia io che MonAmour non avevamo dubbi, conoscendo la voglia di giocare e stare tra i bimbi che ha sempre Rebby.
Ma con il passare dei giorni ci siam resi conto che quando la accompagnamo al mattino, le dade che la accolgono sono sempre serie, rintanate a fondo aula a chiacchierare tra loro, con intorno un casino del '32 ingestito e assordante, senza una parvenza di sorriso che sia uno..anzi..
insomma, diciamo che l'ambiente non sembra particolarmente invitante!
Inoltre, almeno io, mi aspettavo (o forse speravo tanto) che nel corso dell'anno avrebbero fatto conoscere ai bambini il mondo della Natura, li avrebbero letteralmente fatti diventare protagonisti della Natura stessa, considerando che viviamo in una zona immersa nei colli bolognesi e quindi con facile accesso a terra, erba, alberi, animali...
Invece cosa scopriamo?
Che con 16 gradi fuori, a fine febbraio, "non possono uscire perché fa ancora freschino!!!
Perché alcuni potrebbero prendere l'otite poiché particolarmente cagionevoli di salute e perché all'ombra si potrebbero raffreddare...e siccome il loro spazio verde si trova sul retro, lo sfrutteranno in estate (quando saranno a casa!) col gran caldo, così i bimbi stan fuori tutto il giorno al fresco!!"
Ora...lungi da me volere a tutti i costi qualcosa (far stare all'aria le mie pupe ad esempio ) a discapito della salute di altri bambini, per carità non lo farei mai...ma poniamo il caso che si possano usare berretti e stivaletti, che una volta temprati i bambini poi si adeguano in fretta...non sarà che stare all'aperto potrebbe aiutare i nostri bimbi ad affrontare meglio le giornate, ossigenare corpo e mente, giocare e ridere avendo la possibilità di godersi il mondo esterno (e far volare via e disperdere bacilli e virus)?????? Ad esempio???
Io non penso sia inconcepibile. E son certa che un tipo di educazione più "libertina" darebbe i suoi frutti, ma mi son resa conto che viviamo in una società che non se lo vuole permettere un mondo più sano, perché certo fa più comodo tenerli dentro e non doverli vestire e svestire tutti, allacciare scarpe, mettere berretti che poi si toglieranno...so addirittura di genitori che si son riportati a casa le scarpe del figlio pur di non farlo uscire....e penso che siamo alla follia.
Ma di cosa ci lamentiamo se poi son sempre malati sti bambini!?!
E per forza: sempre chiusi tutti in una stanza con 30 gradi senza una finestra aperta!?
E badate che io non sono una mamma che veste poco le proprie figlie! Magari!
Vorrei tanto essere più nordica, ma faccio una fatica bestiale e in questo mi aiuta molto MonAmour che, da bravo tedesco, mi riporta a livelli saggi e salutari (a volte sul filo del confine, ma cerco sempre di dargli retta....tranne quella volta che Rebby era sudata e in maglietta  se l'e' portata in bici con un vento freddo bestiale e la piccina si è presa la bronchite, ma vabbè, sorvoliamo...tutto fa esperienza anche per lui!!)
Tornando al nostro asilo, vorrei comunque spezzare una lancia a favore delle maestre, che regalano a noi genitori la gioia di osservare i disegni e lavoretti dei nostri bimbi, e ne fanno tanti. So che questo non è scontato in tutte le strutture dove a volte a malapena dicono come è andata la giornata del bimbo. Per cui le ringrazio ogni volta di questa opportunità.
Ma avrei in ogni caso sperato in qualcosa di diverso per questo primo passo nell'educazione.
Mi sarebbe piaciuto che avessero imparato di più sui frutti, sui fiori, sugli animali. Ma forse è stato concentrato tutto sui colori per un motivo prettamente didattico?! E allora perché non approfittarne e parlare anche dei colori di pelle di altri bambini e insegnare loro cos'è l'uguaglianza?
Credetemi, non voglio far la maestrina e avere la presupponenza di insegnare alle educatrici cosa devono fare, ma nella mia testa l'asilo era per i bambini un'occasione meravigliosa per entrare nel mondo in punta di piedi.
Ho pieno rispetto dell'operatore delle nostre maestre e son certa ci mettano tutto l'impegno possibile.
Ho comunque la certezza che Grilletta sta imparando il rispetto delle regole..o meglio...che esistono regole anche al di fuori del suo ambiente familiare e che deve condividere giochi ed esperienze con altri bimbi, che è buona anche la pappa esterna e che il riposino si può fare in ogni luogo con serenità anche senza mamma e papà, che l'amicizia è un valore importante è che gli amici vanno rispettati.
E questi son valori imprescindibili che si porterà dentro per la vita. Valgono certamente più di mille passeggiate con la neve.
Rimarrà solo un sogno Provare ad avere questo e anche quello?
Grilletta ci va comunque volentieri e questo è sicuramente quel che conta, la sua serenità e non il nostro senso di appagamento, ma poiché penso che il compito di noi genitori sia cercare di dare e fare del proprio meglio per i figli, io e MonAmour ci siamo chiesti più e più volte se non stessimo letteralmente lasciarci scivolare addosso il tempo, restando inerti di fronte ad altre possibilità.
E ci siamo guardati attorno.
E prossimamente vi racconterò il nostro cammino.

9 commenti:

  1. Io non credo che tu chieda la luna Giorgia. Come dici tu stessa, si può avere "quello, ma anche quell'altro", al differenza la fanno le persone, vale a dire - in questo caso - le maestre.
    Io mi sono trovata nella tua stessa situazione durante il primo anno di materna: immobilismo totale, nessun entusiasmo per il proprio lavoro e di conseguenza nessuna iniziativa, anche semplice. Il secondo anno ho cercato di farmi parte attiva, assieme ad un'altra mamma, siamo diventate rappresentanti di classe e abbiamo cercato di proporre cose da fare, con la nostra partecipazione attiva, spesso rimettendoci di tasca nostra per i materiali d'uso, per non parlare del tempo dedicato. 99 volte su cento le nostre proposte erano tagliate senza spiegazioni, e senza controproposte. In più la maggior parte dei genitori - ahimé - non si curava affatto di come passavano il tempo i loro bambini, bastava il solo fatto che glieli tenessero dalle 8 alle 16: un parcheggio insomma, dove tutti i giorni i bambini venivano messi a guardare i cartoni animati. Insomma alla fine mi sono guardata intorno, ho trovato un'altro asilo, nello stesso comprensorio scolastico ma in un comune limitrofo, sono andata a conoscere le maestre: tutta un'altra storia!! Il loro entusiasmo, il loro atteggiamento e la loro dedizione parlavano da soli. Quest'anno, l'ultimo per la gnoma, è stato ricchissimo di attività, moltissime all'aperto, e ne sono previste ancora (sono stata proprio ieri ad una riunione programmatica).
    Eppure è una materna comunale anche questa, il comprensorio scolastico è lo stesso, la direzione didattica è la stessa, le risorse economiche sono le stesse. Come dicevo all'inizio la differenza la fanno le persone.
    La materna È "un'occasione meravigliosa per entrare nel mondo in punta di piedi", e non solo è meravigliosa, è unica, perché dai 3 ai 6 anni i bambini sono in una fase di apprendimento fortissimo, di cui bisogna approfittare, ogni giorno anche nei singoli gesti, per loro e per la loro formazione come esseri umani.
    La mia conclusione è: se puoi, se trovi un'alternativa migliore, cambia scuola.

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    1. Vale tu hai una marcia in più, lo penso da sempre!
      grazie per il tuo commento....e infatti noi ci siamo guardati attorno e presto vi racconterò la nostra esperienza, spero sarà bella come immagino!

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    2. ehehe ti ringrazio della sopravvalutazione!! Un abbraccio e buona Pasqua!

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  2. Io mi sono affacciata all' esperienza dell'asilo senza aspettative..questo mi ha molto aiutata...il mio asilo ideale sarebbe stato uno "Steineriano" ma dalle mie parti non ne esistono..per cui ero già preparata psicologicamente. Ho sempre portato i bambini alle 8.20 e ritirati alle 13...per cui le ore trascorse erano davvero poche. E nel pomeriggio mi divertivo io (come faccio tutt'ora) a fare cose assieme...Ad essere oneste mi è andata meglio del previsto..perchè le maestre sono abbastanza attive, disponibili a portarli all'aperto nel bel parco che hanno come giardino...tanto è che vengono ancora a casa con sassi, foglie e rametti ....Anche io penso comunque che se non ti trovi bene puoi benissimo guardarti attorno per vedere se c'e' un'offerta migliore...oppure fare come facevo io e compensare con attività a casa...

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    1. Sono d'accordo con te al 100% Ste e infatti mi son divertita anche io assieme alle bimbe per cercare di fare il più possibile a casa, anche se poi mi son resa conto che rientrando al pomeriggio Rebby era molto stanca e proporle dell'altro diventava egoistico da parte mia, così poi ho lasciato stare e ultimamente ci dilettiamo in passeggiate all'aperto per farle sgranchire le gambine.

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  3. Guarda, se hai letto i miei post dedicati al nido ed alla scuola materna (guarda le etichette per trovarli, se vuoi), saprai che anche nella materna del nano ci sono i pro ed i contro, mentre al nido avevo trovato solo pro.
    Comunque, le maestre del nano sono sempre sorridenti e coccoloso, al punto che il nano mi dice ogni tanto che io urlo troppo e le maestre mai mai e non si arrabbiano, li sgridano "tranquille".
    E poi il loro percorso didattico quest'anno è tutto sulla alimentazione, li stanno portando a vedere il mulino, i campi di mais, il caseificio, le stalle, il supermercato. Cucinano con gli ingredienti che trovano in questi luoghi, hanno fatto il burro, il biscotto di cioccolato, gli gnocchi di patate, hanno fatto venire i gelatai a fare il gelato a scuola e hanno provato a fare il re lei con i cuochi, visitano gli animali dei dintorni, fanno passeggiate, vanno a teatro, hanno fatto carnevale è lo spettacolo di Natale.
    Insomma, un vulcano di attività!
    Però sul portarli fuori a giocare, mi hanno D etto chiaramente che li portano il più spesso possibile (coltivano anche il loro orto), però ci sono sempre madri che si lamentano perché i bimbi si ammalano e cercano di contemperare le esigenze.
    tra l'altro, a parte il vestirli, quando sono fuori giocano da soli e le maestre possono chiacchierare e rilassarsi, dentro organizzano una attività dietro l'altro per evitare che divento un caos!
    Il neo maggiore: pensa che non gli fanno lavare i dentini dopo pranzo....e noi che ci avevamo messo un anno di nido per dargli l'abitudine!

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    1. E infatti quando ho letto il tuo post dedicato all'asilo e allo studio del riccio e della castagna mi hai fatto sognare ad occhi aperti perchè è proprio quello che speravo anche per noi!
      Si tratta solo di buona volontà penso.
      Se ti va continua a leggermi e vedrai il percorso che stiamo per intraprendere.....grazie del tuo commento!

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  4. Cara mamma eco, sono Daniela per le amiche dada, e' da pochissimo che ti leggo però sento il bisogno impellente di rispondere a questo post. Sono un'educatrice dell'infanzia, e anch'io ho vissuto la tua stessa situazione, leggendo il post mi sembrava di rivedere un vecchio film credimi! Ti dico che i primi anni dei nostri cuccioli sono i più sufnificativi, sono le fondamenta, sono le basi sicure su cui si ergeranno i futuri uomini di domani! Io l'anno scorso presi una decisione, non potevo stare a guardare il non fare e tolsi mio figlio dal nido, gran lavoro da parte mia però ora posso dire di essere contenta, mio figlio nel nuovo nido impara ogni giorno cose nuove, e' sempre fuori in giardino( anche con 10 gradi) e cosa fondamentale viene lasciato libero di imparare da solo!
    Ormai l'anno sta terminando ma te lo dico col cuore in mano per il prossimo guardati intorno, trovane un'altro, chiedi che ti venga dato il programma e i progetti didattici vedrai che tuo figlio risboccera!

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    1. Carissima Daniela, grazie del tuo prezioso contributo.
      Come potrai immaginare, anche io speravo tanto che le maestre avrebbero dato la precedenza all'importanza di questi primi anni, più che al loro modo di vedere le cose, ma purtroppo le persone non si possono cambiare, se non sono le prime a volerlo. Possiamo però cambiare noi il percorso delle cose se lo desideriamo veramente e questo è quello che abbiamo fatto anche noi.
      Cambiare per migliorare...o almeno sperare che sarà così.
      Ma io sono ottimista.
      Continua a seguirmi e se ti va dammi le tue opinioni, ci terrei molto ad avere un pensiero proveniente dall'altro "versante", penso sia molto utile anche per le altre mamme che ci leggono. Grazie di cuore e buona Pasqua.

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Grazie per i vostri pensieri

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